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A Cagliari nasce il Partito democratico PDF Stampa E-mail
4 Ottobre 2007 - ds.cagliari.it

A Cagliari nasce il Partito Democratico.

A Cagliari le formazioni che convergeranno nel Partito democratico, e soprattutto i loro giovani, sono impegnati in una serie di incontri di alto livello, che hanno come obiettivo la raccolta di "idee" da utilizzare per dare importanti e concreti contenuti politici al Partito democratico dell'area cagliaritana.

Da un'idea originale di un brillante intellettuale, Andrea Costa, coadiuvato da forze fresche dei Ds e della Margherita quali, tra gli altri, Luca Mereu, Valentina Sanna, Efisio Demuru, Giuseppe Ortu, Yuri Marcialis, tutti giovanissimi, è stato studiato un avanzato Programma per realizzare quell'auspicato collegamento tra politica e cittadini, e dotare il nascente Partito democratico di idee originali provenienti direttamente dalla base sociale.

Il confronto si snoda lungo i percorsi dettati dalle idee riunendosi in varie zone strategiche della città.

La partecipazione è sempre numerosa e qualificata. Gli input vengono direttamente da chi giorno per giorno combatte contro le invincibili regole della complessa macchina burocratica locale. Soprattutto aver individuato temi di particolare interesse per la popolazione ha creato l'ambiente naturale per affrontare i nodi più difficili da sciogliere.

Ed allora il confronto si allarga sui problemi della Sanità e delle sue ramificazioni strutturali; sul Poetto e le implicazioni ambientali e paesistiche; sulle Servitù militari come deposito di spazi ed energie da sfruttare per lo sviluppo sociale e culturale dei quartieri. Ma i temi in studio sono tanti: la circolazione stradale, le linee dei servizi pubblici di trasporto, le scuole, e via dicendo.

Uno dei problemi maggiormente sentiti dalla popolazione è quello relativo ai costi delle abitazioni e degli affitti, necessità che va affrontata in sede di Area vasta, in collaborazione con i comuni contermini.

L'attenzione, durante i dibattiti, si è anche posata sulla esigenza di strutture sportive di quartiere per consentire ai giovani un corretto sviluppo fisico ed il loro inserimento naturale nella società.

«I protagonisti sono i cittadini» ha affermato il Segretario cittadino dei Ds Luca Mereu «sono loro che possono dare proposte ed idee al partito in formazione: tutti sono invitati a dare il loro libero apporto. Il nuovo Pd ha l'obbligo morale di dare tutela alle opinioni dei cittadini». A Mereu fa eco il Segretario provinciale della Margherita Valentina Sanna «La politica riguarda anche e soprattutto la nostra vita di tutti i giorni: la partecipazioni dei cittadini deve diventare qualcosa di naturale». Ed ancora «noi vogliamo un Partito democratico vicino alla gente ma che pensi in grande».

Andrea Costa ha dato corpo alla sua idea affermando che «abbiamo tutti il dovere di riempire di contenuti questo difficile percorso che sta iniziando col Partito democratico. Oltre all'eccezionale interesse per la nuova formazione politica che sta nascendo, ci aspettiamo una forte collaborazione dai cittadini sia di proposta che di controllo».

Anche il Segretario Provinciale dei Ds Efisio Demuru ha espresso soddisfazione «per l'ottima l'iniziativa. E' evidente» ha aggiunto «lo sforzo innovativo per coniugare concretezza e modernità, per unire i sentimenti ai contenuti». Poi, toccando un punto dolente che riguarda la critica della popolazione verso la presunta incapacità della politica di organizzare la società, ha sentenziato: «I partiti non devono essere mai distanti dalla gente».

Se il nascente Pd saprà cogliere il senso di novità che i giovani ci stanno segnalando, puntando sui contenuti piuttosto che su idee astratte, siamo sicuri che partirà con il piede giusto.
 
Lo chiamerei Partito Democratico Sardo PDF Stampa E-mail
21 Luglio 2007

La storia recente racconta dei partiti della Sinistra sarda animati da uno spirito di sperimentazione verso le forme di rapporto federativo col partito nazionale. Sperimentazioni, ricordiamolo, caratterizzate da alterne fortune.

In linea con questo principio abbiamo disegnato il profilo di un partito con una forte vocazione autonomista che è la naturale inclinazione dei partiti del centrosinistra in Sardegna.

La nascita del PD su base federale, anche se ora poco compiuta, le elezioni politiche e le attuali vicende regionali hanno giustamente occupato l’intero spazio del dibattito dentro il PD.

Per la Sardegna questo ha significato interrompere i lavori della Commissione Statuto regionale che stavano scrivendo in maniera chiara sull’essenza federale del nuovo soggetto politico.

Al contrario l’Assemblea costituente regionale ha sviluppato, almeno nei principi, il tratto federale che il PD dovrà assumere.

Tra slogan identitari e federalismo dall’alto, il pericolo è che il PD in Sardegna diventi una succursale del PD nazionale.

Ecco perché è necessario riprendere i lavori di confronto, e non solo sulle regole dell’assemblea costituente o la discussione su simbolo e nome del PD in Sardegna.

Il nostro obiettivo prioritario è, oggi, stabilire i contenuti programmatici e le modalità di costituzione del Partito Democratico Sardo federato.

La nuova fase politica che stiamo attraversando, che propone nuove chiavi di lettura della politica e nuove forme di aggregazione ideologica, deve manifestare la sua freschezza non solo a Roma ma anche a Cagliari.

La Sardegna ha il compito di elaborare idee, progetti e percorsi, perchè sono profondamente convinto che non è possibile creare un rapporto autenticamente federale se le regole sono imposte dall’alto.

Non mi convince neanche l’idea che sia sufficiente parlare di Sardegna invece che dei Sardi, la sfida è parlare della Sardegna nell'interesse dei Sardi. Per farlo è necessario individuare prioritariamente i nostri riferimenti sociali: la politica dell’indistinto è anacronistica.

Il PD sardo che idea ha per il futuro dei Sardi e della Sardegna?
Il PD sardo come sceglierà i suoi gruppi dirigenti?
Il PD sardo come può diventare, realmente, la casa di tutti i socialisti, democratici, i cattolici impegnati nel sociale, i progressisti ed autonomisti?
Il PD sardo come può avvicinare alla politica i giovani e le donne?

Il mio augurio è che il PD, che disegna il proprio futuro impegnando le intelligenze secondo modalità collettive, dimostri di essere un partito pluralista che sappia credere nelle proprie capacità, e che unisca l’efficacia delle azioni rinnovatrici con il più vasto grado di partecipazione democratica.
 
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